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Viaggiare in Camper in Gargano si “deve”!

di Ivan Perriera

Quando mi arrivò l’invito per partecipare al press tour Garganico, organizzato dal Consorzio Gargano Slow, dopo aver presenziato a miriadi di tour in giro per l’Italia, da giornalista o da presidente del Club Camper Amico, che associa circa 25.000 camperisti, rimasi un tantino scettico per tempistica e territorio da visitare. La sollecitazione di amici mi spinse ad esserci e senza ombra di dubbio non potevo che far cosa migliore. Inimmaginabile cosa può offrire un territorio conosciuto per i suoi santuari, sopra tutti quello dedicato a San Pio e San Michele Arcangelo. Il tempo non presagiva afflato ed armonia con il percorso preparato con cura dalla organizzazione. Si va lo stesso e con la gioia di condividere ogni passo con amici giornalisti pervenuti sul Gargano, da ogni parte d’Italia. Visi noti dalla magica penna e dalle idee chiare su cosa di specie osservare. San Giovanni Rotondo, meta da me sempre preferita, si offre come Hub per visitare i luoghi circostanti ai più sconosciuti o mai proposti. Io, da camperista ho da sempre molte resistenze nel percorrere chilometri di sentieri non aggrappato al volante. Il cammino verso San Marco in Lamis appare subito impegnativo, soprattutto dopo aver visitato in comodità un meraviglioso centro che riporta indietro il tempo sino all’epoca dei dinosauri. Accoglienza, professionalità, perfezione nei dettagli e nella composizione espositiva. Magia di un mondo sconosciuto ai più che andrebbe decisamente aperto verso l’esterno. Poi il cammino verso grotte meravigliose incastonate e nascoste in boschi che menano il ritorno verso il centro storico di San Giovanni Rotondo. Arrivati dopo una fatica immane, un pranzo al sacco decisamente gradito, per me povero camperista, l’estasi di un borgo distante dalla condizionante figura di San Pio, è veramente degna di Stendhal. Intriga il resto e non mollo, si ritorna in struttura, incredibile l’accoglienza, l’ordine, l’identità mai perduta, la bellezza, per ristorarci onde permetter il riposo delle membra. È il secondo giorno, piove a catinelle, senza sole, direbbe Zalone, ma l’entusiasmo porta consiglio, e ci si equipaggia ben bene per la camminata verso Pulsano ed i suoi eremi. Boschi senza fine per immagini da cartolina che aggradano anche la testa ormai fradicia di acqua, fermano gli occhi verso l’onnipotente bellezza di chiese rupestri e santuari dalla magia sin poco terrena. – “Come cambia la prospettiva se l’occhio diventa padrone del Mondo”? – Domanda a cui la risposta la si può dare solo vivendo momenti di pura estasi e di vivace connessione con ciò che ti circonda e ciò, vale davvero la pena di scoprirlo, amarlo, ripercorrerlo, continuando ad amarlo. Quasi quasi mi vien voglia di lasciare il camper a casa e decidere di vivere camminando. Ma ciò è pura invenzione del momento e quindi aspetto il domani per poter terminare il tour e trarne le conseguenti considerazioni. È sera, si torna a dimora e la cena in un angolo di Paradiso di campagna in agro di San Giovanni Rotondo, è la sublimazione del connubio identità e territorio. Il riposo, quando la compagnia è decisamente intrigante, è secondario e la mattina del terzo giorno si presenta dura ed assai problematica, anche per via della pioggia che non ci ha abbandonato un momento. Si va verso la Foresta Umbra per poi toccare con mano la forza di un San Michele Arcangelo che aspetta il nostro arrivo e non fa sconti sull’orario. Infatti la Foresta Umbra, dal volto decisamente estroverso e pieno di virile condizione di forza e bellezza, ci riserva più tempo del necessario e quindi arriviamo a Monte Sant’Angelo, prima della sosta degustativa, in leggero ritardo, tanto da trovar chiuso l’aspetto più intrigante della bellissima località Garganica. -Come fare? – la domanda impertinente ma logica ! Occorre sempre credere per ottenere il risultato e, la magia di un prete e del suo passaggio ci permette di esaltare lo spirito visitando il Santuario tra i più frequentati al Mondo. Descrivere la sua potenza espressiva è da artisti o da studiosi dell’arte ma davvero si rimane fermi e senza fiato. Poi il paese merita decisamente una visita, sia per bellezza che per panorama. Il viaggio sta per terminare e detto ciò, vi sarete annoiati ma è la mia forza questa, dovrei trarne conclusioni. Frettolosamente direi che mai avrei immaginato tanta storia e tanta bellezza complessiva in un’area interna che fa da appendice alla Puglia, in ordine orografico. Andando più a fondo posso assicurare che nonostante l’impervia condizione, anche i camperisti potranno godersi tale incommensurabile patrimonio artistico, ambientale, folkloristico, per non dimenticare la visita al museo del folklore e della civiltà contadina, garbato e significativo in ordine di grandezza. Ogni posizione di partenza e di arrivo è in grado di ospitare camper in sosta sia per il giorno che per la notte. Basta voler lasciare un tantino il volante e farsi trasportare da chi del Mondo conosce ogni sfaccettatura e la dipana a seconda l’esigenza. Un bel godere, una bella esperienza. Io c’ero, la prossima, dovrete esserci voi.